Esprimere: premere fuori. Questa la mia primaria necessità: dare segno e forma a ciò che sento con la carne ed elaboro con cuore e mente.

Nasce così una ricerca del segno e dello spazio, che rispecchi le emozioni in tutte le loro tonalità e i loro dinamismi.

Trasformare il vissuto in trama, l’esperienza in solco. La matrice non è altro che il testimone delle mie suggestioni, un diario su cui segnare i più intimi e profondi sentieri presi.

Questa raccolta è costituita da incisioni calcografiche: le matrici, tutte in zinco, sono morsurate da acido nitrico o solfato di rame.

La mia attenzione si pone sulla modulazione del segno, con i diversi spessori e le diverse profondità, e sulle tonalità delle campiture.

Il rispetto e l’attesa dei tempi di morsura in questa disciplina così scientifica ed empirica, insegnano ad apprezzare e godere della lentezza intrinseca nelle dinamiche emozionali.